sabato 5 marzo 2016
"Dobbiamo tutti imparare a vivere insieme da fratelli, o moriremo insieme da stupidi" - Martin Luther King La prossima settimana ricorrerà il 3° anniversario della morte della povera Linda. In questi tre anni per i sensibili chimici nulla è cambiato, anzi, possiamo dire che in diversi ambiti la situazione è notevolmente peggiorata. A fronte di un aumento del numero dei malati, di una peggiorata situazione ambientale, e di una più scadente qualità assistenziale socio sanitaria, lo Stato italiano e il mondo scientifico rispondono con una quasi totale e colpevole inadeguatezza e incompetenza. Poche sparse e difficili iniziative portate avanti da associazioni e gruppi di malati, se non spesso da singoli, sono apparse in questa notte della ragione, del buon senso e del diritto, come speranzose stelle comete. E poco dopo il buio. E comunque niente che sia adeguato alla portata e all'urgenza del problema. Pochi medici competenti in materia lasciati soli ad affrontare problemi organizzativi e ostilità di lobby e poteri forti, altri che esprimono vaghi interessi, che tali restano perchè la formazione è affidata all'iniziativa di pochi e in fondo è più facile occuparsi di patologie meno osteggiate, altri ancora ostili a prescindere, di quell'ostilità che nasconde sempre l'incompetenza, quel tipo di medico che ha dimenticato come la migliore evidenza scientifica sia sopratutto e principalmente il malato stesso e la sua esistenza. Le istituzioni ignorano le istanze e le urgenze, progetti di legge dimenticati in Parlamento, promesse preelettorali mancate, commissioni in pieno conflitto d'interessi. In tutto questo i malati, da sempre divisi per motivi storici, caratteriali e di salute, si rivoltano nelle loro quotidiane battaglie di sopravvivenza, esaurendo lentamente le loro già esigue risorse materiali e psicologiche, aspettando che qualcuno risolva i loro gravi problemi. Ebbene, tranne che per qualche fortunato caso, per qualche raccolta fondi in nome di una malattia rara che rara non è più oramai da tanto, o in nome di una disperazione che si sa raccontare, al contrario di tante altre disperazioni che non hanno voce, non credo che questo avverrà presto, anzi, il panorama economico, politico e sociale non ci rassicura. Aspettiamo articoli di giornale mai pubblicati e interviste mai mandate in onda....come se tutto questo "nulla" dovesse risolvere i nostri enormi problemi. Svegliamoci!! Se un problema persiste, inventiamo nuove soluzioni!! Cambiamo prospettive!!! MV ReMedia
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