mercoledì 15 giugno 2016

Papaya Fermentata nel miglioramento del Morbo di Parkinson


L’estratto di papaya ha un’efficacia importante e documentata per trattare le patologie neurodegenerative, come il Parkinson, e l’AIDS. Ad affermare ciò è un importante figura nel campo della scienza, della ricerca e della medicina: il Premio Nobel 2008 Luc Montagnier. Lo studioso sottolinea quanto sia importante, per comprendere e poter valutare una terapia specifica, studiare lo stress ossidativo come un fattore chiave di malattie degenerative e gravi come quelle riportate sopra.

Lo stress ossidativo è una condizione che si verifica quando non è più presente un equilibrio normale tra la produzione e l’eliminazione di sostanze ossidanti. Quando la produzione di queste ultime, radicali liberi e perossidi, è superiore alla capacità, da parte dell’organismo, di eliminarle, allora avviene il cosiddetto stress ossidativo che porta alla distruzione di tessuticellule, in determinate zone del corpo. Nel caso della patologia di Parkinson questa condizione patologica causa la distruzione dei neuroni della substantia nigra e infiammazione cronica. Da cosa sia dovuto questo squilibrio non è ancora stato scoperto, secondo gli studiosi può essere legata sicuramente a fattori ambientali, come sostanze presenti sia nell’ambiente che ci circonda ma anche negli alimenti, nell’acqua, ma anche a fattori genetici. Una cosa è certa che è tra le patologie neurodegenerative più diffuse (solo nel nostro Paese i malati sono 200.000, la maggior parte con un’età superiore ai 60 anni, e di una minore percentuale un paziente su dieci ha meno di 40 anni). Per poter inibire lo stress ossidativo e la carenza di difese immunitarie (caratteristica anche dell’AIDS) il Professor Montagnier ha valutato, attraverso una serie di studi, l’importanza dell’estratto di papaya fermentato (Fpp).

L’efficacia di quest’ultimo è stato documentato dopo aver eseguito circa 30 studi internazionali pubblicati in Medline.

Tra i Paesi che si sono occupati di valutare l’efficacia del Fpp, e che tuttora sono in prima linea nella ricerca, vi è anche l’Italia. In particolar modo sono da sottolineare due studi molto importanti: il primo condotto dai ricercatori dell’Ospedale Principe di Savoia di Torino su 25 pazienti con Hiv in terapia antiretrovirale e il secondo eseguito dal Dipartimento di Neurologia Casa di cura Villa Margherita (VI) su 20 malati di Parkinson. In entrambi gli studi i risultati sono stati molto importanti: miglioramento delle difese immunitarie, della qualità della vita, miglioramento dei sintomi motori.