giovedì 24 novembre 2016

Il Kefir e le sue straordinarie proprietà di Carmela Gigantiello

Il kefir viene consumato da migliaia di anni , gode sempre più di vasta popolarità (io lo amo) in vari blog e siti.

Scoperto e subito apprezzato dall’uomo già migliaia di anni fa, originario del Caucaso, e tutt’oggi molto usato nelle ex repubbliche Russe.

Viene preparato in modo tradizionale utilizzando latte fresco (di pecora, capra o vacca) e i fermenti o granuli di Kefir formati da un polisaccaride chiamato kefiran che ospita colonie di batteri e lieviti, ma può essere preparato anche con altri liquidi con contenuto di zuccheri come il latte di soia o il latte riso  o latte di cocco.

Definito «l’elisir di lunga vita dei pastori armeni», il kefir ha delle importanti proprietà nutrizionali perché ricco di vitamina B1, acido folico e triptofano. 

La presenza di Lactobacillus rhamnosusrende questa bevanda utile al consumo anche ai bambini e ragazzi in fase di sviluppo 

Ristabilisce la flora batterica, regolando naturalmente l’intestino, il kefir, in passato, è stato usato in ospedali e sanatori per la cura della tubercolosi, del cancro, delle allergie e dei disordini gastrointestinali.

La parola Kefir deriva dal turco “keif” che letteralmente si traduce “sentirsi bene”. Il Kefir è una bevanda fermentata contiene ceppi di lieviti e batteri benefici (in relazione simbiotica) che ne conferiscono le proprietà antibiotiche.

Viene prodotto con la fermentazione di granuli (somiglianti a cristalli) gelatinosi di colore giallo o bianco che contengono un mix di batteri e lieviti mischiati a caseina (proteine del latte) ed “ospitati” da un polisaccaride.

Le sue proprietà.

Fonte di  probiotici con  miliardi di fermenti.La varietà di batteri benefici lo rende uno dei più potenti probiotici disponibili. Oltre ai numerosi ceppi, il kefir è ricco in vitamine, minerali ed amino acidi. Contiene tiamina, vitamina B12, calcio,potassio, magnesio, fosforo, acido folico e vitamina K2, potente vitamina quasi introvabile in altri alimenti.

Nel tempo, al kefir sono stati attribuiti poteri guaritori, quasi miracolosi.Il prodotto finito non è come un vero e proprio yogurt, ma ha un sapore più acido, rinfrescante e contiene microrganismi differenti.

Il kefir è una fonte di acido folico per questo il suo consumo è raccomandato alle donne in attesa.

Sono presenti anche aminoacidi liberi come il triptofano che potrebbe spiegare perché a questa bevanda sia stata attribuita la capacità di mediare un’importante azione sul sistema nervoso centrale.

Ilsuo apporto è infatti fondamentale anche per la sintesi della serotonina, un neurotrasmettitore che regola il comportamento sessuale, la sensibilità, il dolore, l’appetito, ma anche il tono dell’umore, la temperatura corporea, il sonno e il vomito.

Il kefir  non provoca fastidi in persone intolleranti al lattosio. Questo succede poiché i lieviti ed i batteri benefici che lo fermentano, consumano la maggior parte del lattosio presente e producono enzimi molto efficienti (lattasi) al fine di eliminare qualsiasi parte di lattosio ancora rimasta una volta terminato il processo di fermentazione.

Senza pastorizzazione o refrigerazione, il latte si inacidisce e si separa spontaneamente. Questo è dovuto al processo di latto-fermentazione durante il quale i batteri che producono acido lattico iniziano a digerire sia il lattosio (zucchero del latte) che la caseina (l’elemento generalmente di più difficile digestione per gli intolleranti).

Quando questi batteri hanno prodotto abbastanza acido lattico si disattivano i batteri putrefattivi, il latte è effettivamente preservato.

L’enzima lattasi prodotto durante il processo di fermentazione permette a molte persone che sono sensibili o intolleranti al latte fresco di tollerare il kefir.

Durante la fermentazione,una porzione di proteine del latte (caseina) viene decomposta, liberando gli amino acidi di cui è formata. Alcune ricerche dimostrano che le proteine dello yogurt sono digerite due volte più velocemente di quelle del latte non fermentato.

La fermentazione del latte lo rende maggiormente assimilabile in una persona con intolleranza al lattosio, poiché una buona parte del lattosio viene trasformata in acido lattico. poi la presenza dell’enzima lattasi nel latte fermentato, contribuisce alla digestione e benessere del tratto digestivo.

Grazie a tutti voi

Carmela Gigantiello

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