martedì 19 aprile 2016

"Resistenza insulinica e Cellulite ?"-E' l'aumento del grasso che va combattuto

E’ l’aumento del grasso che va combattuto. E dove va a localizzarsi in una donna il grasso in eccesso?

Proprio nelle regioni interessate dalla celulite.
Perdere peso e’ una cosa, tutt’altra cosa e’ perdere grasso.
Perdere grasso significa ottenere miglioramenti estetici notevoli anche se la riduzione di peso e’ minima, perche’ il grasso ha un peso specifico inferiore al muscolo ma occupa piu’ spazio.Perdendo soprattutto grasso, il peso complessivo scende lentamente ma si migliora a vista d’occhio, ottenendo in tempi anche brevi risultati estetici eccezionali, che riguardano la riduzione della cellulite ed un rimodellamento corporeo ottimale.

Un attento studio dell’assetto ormonale e’ dunque fondamentale per un corretto inquadramento diagnostico della cellulite. Infatti gli alimenti ingeriti con l’alimentazione provocano nell’organismo risposte ormonali e metaboliche che concorrono alla formazione degli accumuli adiposi e della cellulite stessa.

E’ necessario valutare la funzionalita’ della tiroide, attraverso il dosaggio degli ormoni tiroidei, che puo’ risultare ridotta a causa di infiammazione cronica della ghiandola (spesso misconosciuta), di stress o di ridotto apporto iodico, con conseguente ridotta produzione ormonale. 
Tale condizione di ipotiroidismo induce una riduzione del metabolismo, in modo particolare dei lipidi, in quanto gli ormoni tiroidei sono coinvolti con l’utilizzo degli alimenti a scopo energetico e stimolano la lipolisi nel tessuto adiposo. 

E’ fondamentale inoltre valutare i valori glicemici e l’attivita’ dell’insulina secreta dal pancreas, che viene fisiologicamente prodotta dopo ingestione di zuccheri o carboidrati (pane, pasta, riso, patate). L’insulina ha una azione lipogenetica potentissima, mettendo quindi “da parte” nelle cellule adipose gli zuccheri e i carboidrati in eccesso derivanti dall’alimentazione. 
In molti pazienti l’insulina viene prodotta in quantita’ elevata configurando un quadro ormonale detto iperinsulinismo e causato da una resistenza degli organi bersaglio di tale ormone, instaurando un circolo vizioso indotto dai carboidrati nel quale la tendenza ad ingrassare e’ ulteriormente amplificata. 
Questi pazienti beneficiano in modo particolare della alimentazione proteica, attraverso la quale mantengono stabilmente bassi i valori dell’insulina. Il pancreas produce anche un ormone detto glucagone, che ha effetti opposti all’insulina e stimola l’utilizzazione del grasso dai depositi.

Tale ormone e’ secreto in seguito all’assunzione di un pasto proteico e contrasta gli effetti negativi dell’insulina, inducendo un miglioramento della cellulite. Bisogna ricordare l’azione dell’ormone della crescita ((growth hormone o gh), prodotto dall’ipofisi, che controlla l’accrescimento corporeo fino all’eta’ adulta ma che anche successivamente svolge un ruolo determinante nella regolazione della sintesi proteica e nell’utilizzazione del glucosio. E’ definito un ormone della “ contro-regolazione” (insieme al glucagone, al cortisolo e alle catecolamine), meccanismo che si contrappone all’effetto dell’insulina mantenendo adeguati i livelli ematici circolanti di glucosio. In caso di dieta proteica tale ormone e’ stimolato con conseguente aumento della sinetsi proteica e facilitazione della sostituzione di massa grassa con massa magra.

Detto cio' vorrei ricordare a tutti voi ,dato che la salute è alla base di tutto,di limitare l'assunzione dei carboidrati e di stare attenti al vostro benessere e a cio' che mangiate.Con questo concludo salutandovi affettuosamente.

Gigantiello Carmela

giovedì 7 aprile 2016

"La regolazione epigenetica dell’obesità "

La prevalenza del diabete e dell’obesità è in continuo aumento. La definizione dello stato e della funzione del tessuto adiposo nei disordini metabolici è quindi di fondamentale importanza per lo studio di nuove terapie.

Il tessuto adiposo è un importante organo sensoriale metabolico. Gli adipociti maturi secernono numerosi fattori implicati nella regolazione del bilancio energetico, nella sensibilità all’insulina e nelle malattie cardiovascolari. I disordini come l’obesità e la lipoatrofia, inoltre, condividono fenotipi metabolici molto simili, un aspetto che evidenzia il ruolo omeostatico del tessuto adiposo nel mantenimento della salute.

Evidenze recenti indicano l’importanza della regolazione epigenetica nella differenziazione e nella funzione degli adipociti. Di conseguenza, l’identificazione delle alterazioni epigenetiche nei disordini di tipo adiposo dovrebbe consentire lo sviluppo di nuove terapie per le malattie metaboliche.

Alla luce di queste considerazioni, gli scienziati del progetto ATACC (“Polycomb and Trithorax group proteins: Master regulators of adipose tissue function?”), finanziato dall’UE, hanno cercato di studiare le proteine Polycomb che fanno parte del sistema di regolazione trascrizionale basato sulla cromatina. Identificate inizialmente nella Drosophila, le proteine Polycomb modificano la cromatina, attivando o silenziando intere serie di geni.

Per studiare il ruolo delle proteine Polycomb nel controllo metabolico, i ricercatori hanno generato ratti transgenici con eliminazione di Ezh2, Mll o Eed di specifici tessuti, studiando l’omeostasi dell’energia e dei lipidi e il metabolismo del glucosio. I ratti mancanti di Eed nel fegato hanno dimostrato un profilo metabolico migliorato, compresa la tolleranza al glucosio, la sensibilità all’insulina e il consumo di energia, oltre ad essere protetti dall’obesità indotta dalla dieta e dalla sindrome metabolica. I ricercatori hanno inoltre osservato che l’inibizione delle proteine Polycomb nel fegato aumenta la secrezione di peptidi hedgehog che inducono la formazione di tessuto adiposo bruno.

Complessivamente, i risultati ottenuti dal team ATACC indicano che l’interazione dei percorsi Polycomb-hedgehog tra fegato e tessuto adiposo è vitale per il normale controllo metabolico. Il lavoro condotto dal progetto, soprattutto, getta nuova luce sull’implicazione del rimodellamento della cromatina nello sviluppo delle malattie umane.

https://cordis.europa.eu/result/rcn/159769_it.html

Gigantiello Carmela

mercoledì 6 aprile 2016

RESPIRAZIONE ADDOMINALE E/O DIAFRAMMATICA CONSAPEVOLE.

Quando siete stanche,scariche,con tanti pensieri,provate a distendervi ad ascoltare il vostro respiro, fin quando ogni tensione abbandona il vostro corpo e la vostra mente si libera .Riprendete tramite la respirazione consapevole le energie, e riossigenate i tessuti e le vostre cellule.Il vostro viso apparirà sereno....fatelo ogni giorno ,supine, stese sul lettino prima di addormentarvi ,oppure sulla sedia o il vostro divano di casa.Riprendete consapevolezza del vostro corpo ......un abbraccio<3

I miei consigli per voi:

La respirazione addominale o diaframmatica è il modo spontaneo in cui dovremmo respirare durante la giornata, ma a causa di tensioni e abitudini posturali scorrette la maggior parte di noi ha perso la capacità di respirare secondo natura. Imparando nuovamente a respirare, usando l’addome e il diaframma, potremmo ottenere un profondo benessere fisico e mentale. Portare la consapevolezza nei confronti dell’aria che entra ed esce dal nostro corpo è un intento fondamentale in quanto non solo aiuta a ossigenare l’intero organismo, ma anche a liberarci dal rumore dei pensieri e dalla pigrizia mentale.
Preoccupazione e ansia hanno molti effetti sul corpo e sulla mente. La conseguenza più evidente è in genere il blocco della respirazione nella parte alta del torace. Il risultato si traduce nel classico respiro corto, dal ritmo veloce e ampiezza limitata. In questo modo non solo non è possibile ossigenare a fondo i tessuti e liberarsi dalle tossine, ma si ottiene anche un effetto psicologico che amplifica lo stato di ansia. Non sempre è possibile agire sulla situazione esterna, possiamo invece provare a lavorare sul nostro respiro. Bastano due-tre minuti per rallentarne il ritmo, renderlo profondo e molto rilassante.
La respirazione diaframmatica è il modo più semplice per rilassare le tensioni del corpo e della mente e può essere utilizzata per ridurre l’attivazione emotiva in situazioni di stress. Il collegamento tra respirazione e stati emotivi e mentali è molto stretto: quanto più siamo tesi tanto più il respiro diventa rapido e corto e iniziamo a respirare solo con la parte superiore dei polmoni. Questo tipo di respirazione riduce l’apporto di ossigeno al cervello e ai muscoli e stimola il sistema nervoso simpatico, che è associato all’anticipazione del pericolo, mentre i pensieri corrono veloci senza darci la possibilità di concentrare la nostra attenzione.
Una respirazione rapida e superficiale può indurre sintomi di panico, palpitazioni, vertigini e aumento della frequenza cardiaca. La respirazione è controllata dal sistema nervoso autonomo, ma è anche influenzata dal sistema nervoso volontario, quindi respirando in maniera lenta, profonda e ritmica possiamo indurre in noi uno stato di rilassamento.
La respirazione addominale si sviluppa quando l’azione del diaframma fa aumentare o diminuire la dimensione della cavità addominale, mentre la respirazione toracica e quella clavicolare sono prodotte dall’espansione e dalla contrazione della gabbia toracica. L’aumento del movimento verticale del diaframma apre più uniformemente gli alveoli polmonari, e grazie a questa uniforme espansione una maggiore superficie della membrana alveolare diviene disponibile per gli scambi gassosi: più ampia è la superficie disponibile, più efficiente è lo scambio gassoso.
Il diaframma, quando funziona correttamente, stimola il tipo di respirazione più efficace in cui è impiegato il minimo sforzo per ottenere la stessa quantità di aria. Il movimento ampio del diaframma determina un leggero movimento della parte inferiore del torace, generato dall’espansione dell’addome, che non deve essere forzata dai muscoli della gabbia toracica.
I benefici della respirazione addominale sono molteplici:
– migliora la circolazione sanguigna degli organi interni, stimolando la loro attività, poiché la base del cuore e dei polmoni è connessa alla superficie superiore del diaframma, mentre fegato, milza, stomaco e pancreas sono connessi alla sua superficie inferiore,
– il corretto movimento del diaframma massaggia gli organi addominali migliorando la funzione digestiva, metabolica ed escretoria, tonifica i muscoli addominali che servono a mantenere una corretta postura,
– favorisce il flusso di ritorno del sangue dalla parte inferiore del corpo al cuore,
– aiuta a drenare il sistema linfatico sub-diaframmatico,
– massaggia e tonifica il nervo vago (sistema nervoso parasimpatico), che collega gli organi addominali, il cuore e i polmoni al sistema nervoso centrale,
– nella respirazione diaframmatica o addominale ricordiamo infine che il cuore esercita uno sforzo minore.
La respirazione diaframmatica è semplice da imparare e può essere praticata da seduti o sdraiati. Ecco come applicare questa tecnica.
Scegli un luogo tranquillo. Puoi accomodarti su di un tappeto con le gambe incrociate o metterti su di una sedia con il busto staccato dallo schienale, mantenendo i piedi distanziati e con la pianta in contatto con la terra oppure puoi distenderti sulla schiena. Mantieni il busto eretto, ma non rigido e chiudi gli occhi.
Appoggia una mano sull’addome e l’altra sul petto, in modo da poter seguire il movimento della pancia e del diaframma sotto le tue mani; controlla che la mano sull’addome si muova dolcemente, mentre la mano sul petto deve rimanere ferma. Quando inspiri senti l’addome che si espande e l’ombelico che si solleva, quando espiri senti l’addome e l’ombelico che si abbassano verso la colonna vertebrale, alla fine dell’espirazione il diaframma è completamente rilassato.
Adesso prova a trattenere per qualche istante l’aria sia a polmoni pieni sia a polmoni vuoti. Quando l’inspirazione è completa ti fermi per 2-3 secondi trattenendo il respiro, senza forzare e poi espiri lentamente e completamente, spingendo l’aria fuori. Al termine dell’espirazione l’addome sarà contratto e l’ombelico premuto verso la colonna vertebrale, trattieni il respiro fuori per 2-3 secondi e ripeti l’intero procedimento.
Gli esercizi di respirazione vanno sempre fatti senza forzare, soprattutto se si è all’inizio. Se si dovesse avvertire una sensazione di fastidio, giramento di testa, nausea o debolezza, è bene tornare a una respirazione naturale. Ti basteranno 5-10 minuti di respirazione addominale per eliminare le tensioni e godere di una piacevole sensazione di benessere.

Gigantiello Carmela

martedì 5 aprile 2016

ReMedia "Malattie e disabilita` ambientali"

Decisamente è appena passato un fine settimana importante per il nostro lavoro. E' stato importante perchè siamo andati anche oltre la soluzione e l'appianamento dei problemi, compito al quale cerchiamo di adempiere sempre. Abbiamo progettato, innovato e anche sognato! Per realizzare questo ho ricevuto l'aiuto di tante persone e vorrei ringraziarle tutte, sperando di non dimenticare nessuno...
Grazie al Prof. Giuseppe Genovesi, sempre disponibile e flessibile, pronto ad adattarsi alle nostre esigenze, sempre professionale e competente come pochi; grazie a Carmela Gigantiello, preziosa collaboratrice e supporto sopratutto nelle situazioni difficili e per me insormontabili; grazie a Roberta Longo, proprietaria del Macco Macco B&B di Locorotondo, ospitale e premurosa, che infonde a questo luogo già magico di suo, insieme al suo compagno Fabrizio, un'energia unica e preziosa; grazie ad Alessandro Quadretti che con professionalita ed empatia, ci sta aiutando ad accendere i riflettori sulla tematica della sensibilità chimica e dell'elettrosensibilità, e al suo collaboratore Alvise Raimondi; grazie a chi è venuto a trovarci, Giuseppe De Matteis, biologo nutrizionista che ci ha fatto dono di una copia autografata del suo nuovo libro "Il codice della nutrizione"; ; grazie a chi si è preoccupato per me, conoscendomi, e, senza dare nell'occhio, anche solo venendo a prendere un caffè, mi è stato vicino nel caso avessi avuto bisogno di qualcosa; grazie ai pazienti, in particolare a chi si è molto impegnato nella bonifica chimica, cercando premurosamente di non procurarci disagi inutili; grazie a chi ha scelto di supportare il nostro lavoro diventando sostenitore di ReMedia; grazie al Laboratorio Gaia, Tiziana Cervellera, Rosi Valentini, Giuseppe Semeraro, Francesca, Luna ed altri che non amano la pubblicità, ma ci sono sempre e comunque :)
So che ho dimenticato qualcuno, succede sempre, spero mi perdonerete!
Sono distrutta, ma felice!!! :D
Al prossimo appuntamento, a presto!
Mirella Valentini
ReMedia malattie e disabilità ambientali

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