Il termine
“vago” deriva dalla parola latina “vagus”, che significa “vagabondo”,
“errante”. Probabilmente, i medici hanno coniato questo nome in riferimento al
lungo e intricato percorso che il nervo vago compie all'interno del corpo
umano.
Decisamente diversa
è, invece, la ragione alla base dell'utilizzo del termine “pneumogastrico”.
Tale aggettivo si riferisce a due importanti innervazioni del nervo vago:
l'innervazione dei polmoni (“pneumo”) e l'innervazione dello stomaco
(“gastrico”).
Il ruolo centrale
del nervo vago nella regolazione delle risposte emotive e relazionali e, in
generale, nei processi di adattamento all’ambiente è ormai ben chiaro e
definito. Il nervo vago ci permette di reagire in modo adeguato in situazioni
di stress e pericolo. La sua corretta modulazione e la sua “forza” fanno la
differenza tra la capacità di rispondere in modo efficace, mantenendo
controllo, padronanza e fluidità nelle risposte o, al contrario, una risposta
disorganizzata, confusionaria e inefficace.
Il nervo vago
ha ricevuto di recente grande attenzione e diffusione grazie al lavoro di S.
Porges e alla sua teoria polivagale. In realtà si tratta di un tema il cui
studio è iniziato ben prima. Nel 1921 un fisiologo tedesco di nome Otto Lowi
scoprì che stimolando il nervo vago si ottiene una riduzione del battito
cardiaco e il rilascio di una sostanza che lui chiamò Vagusstoff (in tedesco
significa “sostanza del vago”). Successivamente venne identificata come
acetilcolina, il primo neurotrasmettitore acetilcolina identificato dagli
scienziati. L’acetilcolina ha un ruolo importante nella capacità di
tranquillizzarci e il suo rilascio può essere favorito semplicemente respirando
in modo diaframmatico in maniera
profonda e con una fase lunga di espirazione. Tornando a Porges il suo grande
merito è stato di identificare due vie attraverso cui il nervo vago può
funzionare: aprendo alla socialità o, di contro, attivando meccanismi
difensivi. Inoltre Porges ha sottolineato il ruolo di quella che ha chiamato
“neurocezione” per definire la percezione non cosciente che può avvenire a
livello periferico del sistema nervoso e che ha un ruolo centrale
nell’attivazione e nel funzionamento del nervo vago. Il nervo vago, o nervo
pneumogastrico, è uno dei dodici nervi cranici dell'essere umano, per la
precisione il decimo dei nervi cranici ed è il principale rappresentante delle
fibre nervose che compongono il sistema nervoso parasimpatico: secondo alcuni
studi, costituirebbe il 75% circa di quest'ultime. È un nervo misto, quindi
possiede una funzione motoria e una funzione sensitiva. All'interno del corpo
umano, compie un lungo percorso: dalla sua nascita nel midollo allungato,
attraversa il foro giugulare, passa per il collo, scende nel torace e, da qui,
giunge fino all'addome. Nel suo decorso verso l'addome, stabilisce numerose
innervazioni: con il condotto uditivo esterno, con la trachea, con i polmoni, con lo stomaco, con l'intestino
ecc .Le principali funzioni del nervo vago sono:
·
aumento
delle secrezioni digestive (tra cui quella salivare, gastrica, pancreatica,
biliare ed enterica),
·
diminuzione della frequenza cardiaca
(bradicardia),
·
incremento dell'attività di peristalsi
(soprattutto a livello intestinale),
·
contrazione
dei muscoli bronchiali e dilatazione dei vasi arteriosi innervati (carotidi,
aorta ecc ).
Diversi sono i
modi per stimolare il nervo vago :
1) Sotto una doccia di acqua fredda
2) Cantando dei mantra, tutti i canti energici in modi leggermente diversi attiva il sistema
nervoso simpatico e nervo vago
3) Yoga
4) Meditazione
5) Relazioni sociali positive
6) Respirazione diaframmatica consapevole
7) Risate
8) La preghiera
9) CIEM / CEMP . I campi magnetici sono in grado di stimolare
il nervo vago
10) Linfodrenaggio Manuale secondo il Metodo
Vodder,importante
per l’attivazione del nervo vago sia in
soggetti sani che in presenza di malattie e disabilità ambientali e quindi,persone affette da MCS (Sensibiltà Chimica Multipla ) ed EHS (Elettrosensibilità).
Il Linfodrenaggio Manuale Metodo Vodder , praticato anche solo nel collo, viso, addome e diaframma agisce immediatamente sul nervo vago e sul sistema parasimpatico. Il suo tocco leggero ed il suo ritmo costante arrivano molto in profondità, fino ai visceri, creando distensione, riattivando la circolazione e rinforzando le nostre difese immunitarie. Il cuore ed il collo contengono neuroni che hanno recettori che rilevano la pressione sanguigna e trasmettono il segnale neuronale al cervello , che va a attivare il nervo vago che si collega al cuore per abbassare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, favorendo un momento di abbandono e consente un ascolto molto intimo di noi stessi. Durante una seduta di linfodrenaggio associata alla respirazione diaframmatica consapevole, si crea spesso con l’operatore un dialogo non-verbale molto profondo, dove si può trovare, insieme, un istante di vera quiete. E’ lì che si può attingere nuova forza e nuova fiducia.
Il Linfodrenaggio Manuale Metodo Vodder , praticato anche solo nel collo, viso, addome e diaframma agisce immediatamente sul nervo vago e sul sistema parasimpatico. Il suo tocco leggero ed il suo ritmo costante arrivano molto in profondità, fino ai visceri, creando distensione, riattivando la circolazione e rinforzando le nostre difese immunitarie. Il cuore ed il collo contengono neuroni che hanno recettori che rilevano la pressione sanguigna e trasmettono il segnale neuronale al cervello , che va a attivare il nervo vago che si collega al cuore per abbassare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, favorendo un momento di abbandono e consente un ascolto molto intimo di noi stessi. Durante una seduta di linfodrenaggio associata alla respirazione diaframmatica consapevole, si crea spesso con l’operatore un dialogo non-verbale molto profondo, dove si può trovare, insieme, un istante di vera quiete. E’ lì che si può attingere nuova forza e nuova fiducia.
A
cura di Carmela Gigantiello
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